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Commissione salute delle donne

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La medicina di genere prende posto nell’agenda politica italiana. Il Ministro della Salute, Livia Turco, ha insidiato la “Commissione salute delle donne” con l’obiettivo di elaborare un Piano strategico intersettoriale per la promozione della salute psico-fisica delle donne e un approccio di genere della salute. La dottoressa Maura Cossutta, vice-presidente della Commissione, considera l’iniziativa una scelta innovativa e una rivoluzione per la struttura politica: “il diritto alla salute delle donne è il diritto forte che promuove e tutela tutti gli altri diritti, sociali, civili e politici”.

Gruppi di lavoro della Commissione per la salute della donna

Conferenza nazionale sulla salute delle donne e piano settoriale. Si tratta di un gruppo che ha il compito di preparare il piano intersettoriale e quindi la conferenza nazionale.

Il percorso nascita: periodo pre-concezionale, gravidanza, parto, puerperio. Questo secondo gruppo altro affronterà invece il percorso nascita che è uno dei programmi strategici del progetto materno infantile: nonostante qui sia un discorso di fisiologia, stiamo assistendo a una forte medicalizzazione del percorso nascita che ha aumentato i costi sanitari ma soprattutto i rischi sanitari della non appropriatezza del taglio cesareo e ha anche diminuito la competenza e l’empowerment delle donne. Una grande rilevanza rispetto al tema della qualità del sistema e anche qualità.

Il terzo gruppo, Salute sessuale e riproduttiva, ha una grande importanza. Nel nostro Paese vi è un scontro che si riduce a uno scontro ideologico quando invece i temi dei diritti e delle libertà, a partire da quelle delle donne, non sono ancora patrimonio di un grande dibattito pubblico di confronto. Se non partiamo da quello è che un diritto umano universale, sancito dalla Carta dei diritti umani e dalla conferenza di Pechino, cioè l’esercizio e il diritto alla sessualità e alla riproduzione si finisce per imbattersi in uno scontro che è di tipo ideologico, mentre la nostra bussola deve essere la costruzione dei diritti e un cambiamento delle relazioni tra gli uomini e le donne.

Quarto gruppo è rivolto alla salute delle donne lungo tutto l’arco della loro vita. Ci sono delle specificità di sesso nelle patologie legate alla riproduzione (ad esempio i tumori alla mammella) ma vi anche tutta una parte del benessere e della salute delle donna lungo tutto l’arco della sua vita dall’adolescenza alla senilità che finora è stato poco illuminato. Questo quarto gruppo lavorerà proprio sulla condizione della donne, in tutte le fasce di età, dando priorità a quelle fasce di popolazione più a rischio: le donne anziane, immigrate, e quelle in carcere. Quindi questo gruppo affronterà problematiche generali ma anche in relazione alle fasce più a rischio.

Rientrano nel quinto gruppo i tumori: prevenzione, diagnosi, terapia, sviluppo della ricerca e organizzazione dei servizi sempre secondo l’approccio di genere. Alla festa della donna il ministro Turco aveva presentato a Napoli il piano d’azione “umanizzazione in rosa”  dei reparti di oncologia ad esempio per dare particolare attenzione non solo agli aspetti fisici ma anche psicologici ed emotivi della donna che deve affrontare una chemioterapia o una mastectomia.

La violenza contro le donne: prevenzione, servizi, formazione degli operatori socio-sanitari è un altro gruppo molto importante. La prima volta che noi vogliamo che il diritto alla salute delle donna riesca a coordinare tutti gli altri diritti anche quelli sociali e civili e a proporre un cambiamento nella salute. Il diritto alla salute perché la violenza contro le donne, oltre ad essere un evento drammatico che misura la civiltà e la democrazia del nostro Paese, è anche un fenomeno drammatico che ha anche rilevanti conseguenze sanitarie non soltanto legate alle conseguenze immediate della violenze subite ma anche per le conseguenze a medio e a lungo termine: disturbi psichiatrici, dipendenze, malattie gastrointestinali (il 50 per cento delle patologie psichiatriche ha un’origine nelle violenze delle donne).

Approccio di genere alla salute. In questo gruppo rientra sia la formazione degli operatori e anche degli amministratori a partire dalla università (è prevista l’organizzazione di master) sia la ricerca con dei programmi specifici rivolti agli studi di genere della salute.

A cura di Norina Wendy Di Blasio

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