Woman in red? Non è un film, ma l’allerta lanciata dalla World Heart Federation. Ogni anno nel mondo muoiono più di 9 milioni di donne per infarto o altri problemi cardiocircolatori: più di tutte le donne vittime di cancro, tubercolosi, HIV e malaria messe insieme. Infarto e ictus sono i killer numero uno anche per le donne italiane, con circa 130.000 casi di morte ogni anno (25.000 in più rispetto agli uomini) ed altrettanti casi di infarto miocardico o ictus non letali ma gravemente invalidanti.
Pur essendo maggiormente colpite, le donne si sottopongono a meno controlli rispetto agli uomini e conoscono poco anche i segnali che dovrebbero indurre ad effettuarli, come non sanno che anche il bruciore di stomaco può essere, per le donne, il segnale di un infarto in atto.
E tu conosci il tuo cuore, sai quali sono i segnali d’allarme, quali i controlli e le strategie di prevenzione?
Le cause di infarto e malattie cardiovascolari per le donne sono principalmente il fumo (diretto o per esposizione), obesità o sovrappeso, vita sedentaria, colesterolo, pressione alta, diabete.
Prendi i numeri e calcola i tuoi rischi
Per conoscere lo stato di salute del tuo cuore, considera che questi sono fattori di rischio:
- Età e sesso: se sei donna e hai superato i 50 anni, sei in menopausa o hai subito l’asportazione delle ovaie. Gli estrogeni sono preziosi alleati del cuore e la loro mancanza comporta la perdita della funzione protettiva.
- Peso e altezza: un BMI (indice di massa corporea) elevato, specialmente se associato ad un giro vita abbondante, può essere il segnale di una circolazione difficoltosa. Se il tuo peso supera di oltre 9 kg quello indicato per la tua altezza e corporatura, i tuoi rischi aumentano ulteriormente: sovrappeso ed obesità sono tra le maggiori cause d’infarto.
- Giro vita: non dovrebbe mai superare gli 80 cm.
- Colesterolo buono e cattivo: Il livello di colesterolo totale superiore ai 200 mg/dl è un grave fattore di rischio, poiché l’accumulo di grassi nel sangue provoca l’ispessimento delle arterie e la perdita di elasticità; circa la metà delle morti per infarto e ictus sono riconducibili ad un livello elevato di colesterolo. È importante conoscere anche il livello di colesterolo buono, che svolge la preziosa funzione di protezione delle arterie e non dovrebbe mai essere inferiore a 40 mg/dl..
- Diabete: per chi soffre di diabete (presenza di zucchero nel sangue uguale o superiore a 126 mg/dl) è aumentato il rischio di malattie cardiovascolari
- Pressione: l’ipertensione o pressione arteriosa alta (superiore a 120/80 mm Hg) è un campanello di allarme da non sottovalutare e per il quale occorre prendere subito provvedimenti. In Italia colpisce oltre 10 milioni di persone, ma si fa ancora poco per prevenirla e curarla nonostante sia uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
- Storia medica personale e familiare: oltre alle problematiche direttamente connesse con infarto e ictus, lo stato di salute generale può determinare una maggiore predisposizione alle malattie cardiache, in particolare se si tratta di una patologia del sangue o alle arterie delle gambe. Inoltre anche il passato della propria famiglia ha la propria rilevanza, soprattutto se si contano ripetuti casi di infarto o ictus. L’ereditarietà viene considerata soprattutto se i problemi di cuore (infarto, angioplastica o bypass) si sono verificati prima dei 55 anni negli uomini e prima dei 65 anni nelle donne.
- Fumo attivo e passivo: Il fumo, aumentando la pressione arteriosa, accelera l’arterosclerosi ostacolando la circolazione del sangue e dunque aumentando i rischi di ictus e infarto. Secondo un recente studio norvegese, non occorrono più di dieci sigarette: è sufficiente una sola sigaretta al giorno per triplicare il rischio di malattie cardiache, mentre ci vogliono 10-15 anni per disintossicare il proprio organismo dalle sostanze nocive inalate. Anche il fumo passivo aumenta i rischi per il cuore: la combustione del tabacco e della carta che lo avvolge sprigiona oltre 4000 sostanze, tra cui catrame, monossido di carbonio, nicotina ed altre sostanze irritanti e dannose non solo per chi fuma direttamente.
- Attività fisica: il cuore è un muscolo e va allenato. Questo significa letteralmente che bisogna muoversi e fare attività fisica: minimo indispensabile 30 minuti al giorno di attività aerobiche, anche una semplice camminata, possibilmente all’aria aperta.
- Attività sessuale: che faccia bene non c’è bisogno di dimostrarlo, ma la sua stretta relazione con il benessere del cuore va ricordata. Le ricerche hanno dimostrato che una scarsa attività sessuale aumenta del 30% i rischi di infarto e malattie cardiocircolatorie.
- Numeri: considera che anche il non conoscere i propri numeri (il peso, la pressione sanguigna, il diabete o il colesterolo) equivale ad un rischio: sul sito Red Dress Italia puoi effettuare un veloce test per calcolare l’età del tuo cuore e il tuo livello di rischio.
One World, One Home, One Heart: rendi la tua casa adatta al tuo cuore
Quest’anno la Giornata Mondiale per il Cuore ha puntato sulla prevenzione domestica e su ciò che ognuno di noi può iniziare a fare già dentro casa, per sé e per i propri familiari. Secondo i dati raccolti dalla World Earth Federarion, il 70% delle emergenze cardiache si verifica proprio in casa, spesso alla presenza di familiari che potrebbero prestare i primi soccorsi necessari, ed è pertanto importante sapere anche cosa fare in caso di necessità.
- Aria per il cuore: smetti di fumare e comunque evita di fumare in casa, vietalo anche agli altri
- Cibo per il cuore: fai il pieno di frutta e verdura, riempi il frigo di alimenti sani (in particolare cereali e legumi), bevi almeno 6 bicchieri d’acqua, riduci l’apporto di sodio e di grassi.
- Movimento per il cuore: muoviti per almeno mezz’ora al giorno, pratica uno sport o cammina all’aria aperta. Anche l’attività sessuale è importante: soprattutto nelle donne, il rilascio di estrogeni che avviene durante il rapporto svolge una fondamentale funzione protettiva, oltre a ridurre lo stress ed a migliorare l’umore.
Bruciore di stomaco? Potresti avere un infarto
La tempestività è fondamentale: un intervento rapido può fare la differenza tra la vita e la morte, cercate soccorso anche se non siete sicuri che si tratti proprio di un infarto. Un attacco cardiaco può verificarsi in qualsiasi momento, luogo o circostanza. Ricordate che la cosa migliore da fare è sempre chiamare il 118 entro i cinque minuti: il rischio di morire è massimo durante la prima ora dall’infarto, ed inoltre intervenendo subito si possono evitare molti danni.
Sintomi di un infarto possono essere un forte ed improvviso dolore al petto o nella parte superiore dell’addome, respiro affannoso o mancanza di fiato, sudorazione, svenimento, nausea e vomito. Nelle donne però i segnali possono essere diversi e meno evidenti: un semplice bruciore di stomaco, dolore addominale, giramenti di testa o stordimento, cute umida. Vi sono poi anche i cosiddetti “infarti silenti”, che si presentano senza alcun sintomo; generalmente colpiscono persone già colpite da angina o diabetiche.
In attesa dell’ambulanza
Se qualcuno vicino a voi viene colpito da un attacco di cuore, ecco cosa potete fare:
- Chiamate subito il 118
- Se avete nozioni di pronto soccorso, iniziate immediatamente la rianimazione cardiopolmonare per fornire ossigeno al corpo e al cervello. Non perdete tempo con la respirazione bocca a bocca: procedete direttamente alla compressione del torace, seguendo un ritmo di 100 pressioni al minuto.
- Nei primi minuti potrebbe innescarsi una fibrillazione ventricolare: un defibrillatore in grado di riportare il cuore al suo ritmo normale può evitare la morte improvvisa.
Il personale sanitario provvederà poi a tutte le procedure necessarie.
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